Presentazione del progetto Hellas Gioiosa- Installazione interattiva nella città greco-sicula

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Per SicilyLab hanno contribuito alla realizzazione di “Hellas Gioiosa” il prof. Antonino Saggio, architetto e Direttore di SicilyLab, l’archeologo Michele Fasolo, gli architetti Davide Motta, Federica Mercuri e Patrizio Puppo. I laureandi Chiara Corsetti, Martina Cristaudo, Andrea Di Santo, Enrica Donati, Aureliano Pizzini. Con il supporto di  Michela Falcone, architetto e lecturer UK, Valerio Perna, architetto e lecturer AL, Gaetano De Francesco, architetto ricercatore, Alessandra Antonini, docente di fotografa, Antonello Marotta, professore e architetto.

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Si ringrazia per il Patrocinio Comune di Gioiosa Marea, Fondazione Antonio Presti,  Parco Archeologico di Tindari. Ordine degli Architetti di Messina, Ordine architetti di Palermo

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In un’area della Sicilia storicamente considerata marginale l’antico insediamento posto su un alto terrazzamento del Monte Meliuso, oggetto di scavi fin dagli anni ’80, rappresenta un esempio emblematico dei contatti che si svilupparono a partire dal VII sec. a.C.  tra greci e popolazioni locali. La sua importanza consiste proprio nelle nuove prospettive di ricerca che il suo studio apre sulla “ellenizzazione” come categoria storica e sui cosiddetti “indigeni”.
L’antico insediamento si inserisce in una rete di centri di altura collegati da percorsi di crinale che punteggiano  il sistema collinare parallelo alla costa tirrenica.  Conosciamo i nomi solamente di alcuni di questi centri abitati (Abakainon, Agatirnon, Alontion, Apollonia).
Questo insediamento sul Meliuso, è privo di nome ed è stato battezzato per l’occasione « Hellas Gioiosa », in onore della madrepatria greca.

Grazie agli interventi della Sovrintendenza di Siracusa, allora competente per territorio, e agli scavi di quella di Messina, subentrata a Siracusa, si è scoperto che il sito è stato abitato per nove secoli, fino all’inizio del IV secolo a.C.. Il team del SicilyLab, con archeologi specialisti dell’area nebroidea, ha studiato il .Osservando i luoghi circostanti il pianoro di Hellas Gioiosa, difficile non pensare alla sovrastante rocca di Gioiosa Guarda come un sito denso di una sostanza solo apparentemente aleatoria. Per intenderci, sarebbe bene chiamarla “informazione”. Oggi quando ci riferiamo alla parola informazione, ci riferiamo naturalmente al grande potere di strutturazione, calcolo e velocità legate al calcolatore elettronico e alla Third Wave o società dell’informazione che ci ha illustrato ormai decenni or sono Alvin Toffler. Ma se spostiamo la scena a 8 mila o più anni or sono, ci rendiamo conto che questa medesima parola è molto più densa di significati quando non esistevano differenze tra scienza, arte, religione e l’intreccio era governato da donne. In Grecia anche il loro nome fu cancellato per il romano “ Vestali “, ma la dea greca era Hestia e loro, le progenitrici di Samanta Cristoforetti, Fabiola Gianotti, Amalia Ercoli_Finzi, e  noi le chiamiamo “ Hestiali . Nei saggi allegati, spieghiamo perché il monte sopra Hellas Gioiosa ) a volte chiamato Meliuso a volte semplicemente Monte Guardia) ci piace pensarlo come un’acropoli dove si celebravano scienza, arte e religione insieme.

Quest’anno, il SicilyLab ricostruirà l’antico insediamento di Hellas Gioiosa, esplorabile in 3D con visori, e realizzerà un’opera di land art tra l’insediamento siculo-greco e la rocca, dove verrà eretto un tempio circolare dedicato alle donne scienziate di ieri e di oggi e alle vittime di femminicidio.

L’evento si terrà sabato 31 agosto dalle 16:30, con la partecipazione di cittadini, amici e artisti. Al tramonto, un concerto e una lettura poetica a cura del Parco Archeologico di Tindari concluderanno la giornata.

 

 

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